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Il governo inasprisce le pene per chi truffa gli anziani. Adico: “bene, ma serve anche una capillare informazione”

Non basterà ma è già un buon segnale in linea, fra l’altro, con gli appelli lanciati da Adico anche in questi giorni. Il pacchetto sicurezza del governo Meloni inasprisce le pene nei confronti di chi truffa gli anziani. Come ricordano i mezzi di informazione, viene aumenta la pena di reclusione da 2 a 6 anni per la truffa aggravata e viene prevista, per quest’ipotesi, anche la possibilità per le Forze dell’Ordine di procedere ad arresto in flagranza. Purtroppo, però, come commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, “su questo fronte serve anche un capillare e contemporaneo lavoro di informazione e di comunicazione, possibilmente con una collaborazione fra istituzioni e associazioni dei consumatori. E’ noto infatti dalle nostre innumerevoli esperienze che nella maggior parte dei casi è molto difficile individuare il lestofante, a meno che non sia seriale. Ci sono poi alcuni trucchetti che a volte non è facile far ricadere tra le truffe. Pensiamo per esempio a quello che noi definiamo il tranello del catalogo e che sta mettendo in grandi difficolta molte persone, soprattutto di una certa età e che spesso vivono da sole. Ma temiamo che difficilmente questo metodo scorretto di proposta commerciale possa rientrare fra le truffe punibili secondo il nuovo pacchetto sicurezza”.

Gli anziani che chiedono aiuto ad Adico sono sempre più numerosi e questo testimonia purtroppo che il precedente inasprimento delle pene, stabilito negli anni passati, non ha ottenuto il risultato sperato.

Nelle ultime settimane abbiamo assistito due anziani raggirati da delinquenti che si sono finti figli o nipoti con una comunicazione via whatsapp. Il messaggio millantava un cambio di numero telefonico da parte del sedicente familiare il quale, in una fase successiva, chiedeva somme ingenti per spese improvvise o per pagamenti arretrati. La frode più odiosa è quella perpetrata da finti poliziotti, o preti, o infermieri che con scuse di ogni genere entrano nelle case e rubano soldi e preziosi. Ma, come detto, ci sono raggiri teoricamente più “leggeri”, come la modifica di contratti di luce e gas senza il consenso della controparte (e gli anziani sono fra le prede più ambite). Si arriva anche alla contraffazione del contratto stesso, come abbiamo raccontato di recente in relazione a un socio che, grazie all’intervento dell’associazione, ha ottenuto l’annullamento del contratto e delle relative bollette.

“L’inasprimento delle pene – prosegue Garofolini – è sì un deterrente ma temiamo che avrà un effetto quasi nullo sulle intenzioni degli abili truffatori che per lo più spariscono nel nulla. Fortunatamente l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine scova ogni tanto qualche malfattore, soprattutto se abituato a reiterare più volte il raggiro. Per questo crediamo che la fase dell’informazione diventi fondamentale affinché le persone più anziane, spesso più ingenue e fragili, usino tutte le contromisure per non cadere nelle reti dei delinquenti”.   

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