A settembre, le stime preliminari indicano un’inflazione pari a +0,7%, il valore più basso dall’inizio dell’anno. Un calo principalmente attribuibile alla diminuzione dei prezzi dei beni energetici, che scendono all’8,7% rispetto al 6,1% di agosto. Sale però il “carrello della spesa”, che passa a +1,1% rispetto al +0,6% precedente. I dati sono ripresi dall’ultimo report Istat.
Scendono i prezzi di benzina e gasolio
L’inflazione in Italia è quindi in calo, dopo l’1,1% di agosto. Questo grazie alla flessione dei prezzi dei beni, regolamentati e non, passati da -0,5% a -0,8%, e al rallentamento dei prezzi dei servizi, scesi da +3,2% a +2,8%. Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra i servizi e i prezzi dei beni si attesta a +3,6 punti percentuali, rispetto ai +3,7 di agosto.
Il calo dei prezzi dei beni è principalmente influenzato dai Beni energetici, che mostrano una discesa più accentuata su base annua, passando da -6,1% a -8,7% (-1,1% rispetto al mese precedente). In particolare, per i Beni energetici non regolamentati, si registra un’ulteriore flessione, da -8,6% a -11,0% (-1,1% rispetto ad agosto). Questa tendenza è guidata dalla diminuzione dei prezzi del gasolio per mezzi di trasporto (da -5,8% a -12,6%; -3,4% mensile), del gasolio per riscaldamento (da -5,7% a -11,9%; -2,9% mensile) e della benzina (da -5,3% a -10,3%; -3,2% da agosto). Solo in parte compensano questa discesa l’aumento dei prezzi del gas di città e del gas naturale nel mercato libero (da -13,4% a -11,4%; +1,3% su base mensile) e dell’energia elettrica nel mercato libero (da -17,4% a -16,3%; +0,9% rispetto al mese precedente).
Aumenta il carrello della spesa
I prezzi complessivi dei beni alimentari mostrano un profilo tendenziale in accelerazione, passando da +0,8% a +1,3%, con un incremento dello 0,4% rispetto al mese precedente. Nel segmento degli alimentari lavorati, si osserva un aumento del ritmo di crescita su base annua (da +1,5% a +1,8%), nonostante un lieve calo congiunturale dello 0,2%.
Nel settore degli alimentari freschi, le pressioni sui prezzi fanno registrare una crescita mensile dell’1,4%, portando il tasso tendenziale a valori positivi (da -0,5% a +0,3%). In particolare, per la componente non lavorata, si attenua la flessione dei prezzi della frutta fresca e refrigerata, che passa da -2,8% a -0,7% (+1,4% rispetto ad agosto), così come quella dei vegetali freschi o refrigerati, esclusi le patate, che scendono da -3,9% a -2,5% (+5,2% mensile). Inoltre, i prezzi delle carni aumentano dell’1,7% su base annua e dello 0,3% su base mensile.
Comparto dei trasporti in calo
Nel settore dei servizi, il ritmo di crescita dei prezzi su base annua scende al 2,8%, rispetto al 3,2% precedente, con una diminuzione dello 0,3% rispetto al mese scorso. Analizzando i dati in modo più dettagliato, si nota una decelerazione dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, che passano da +4,5% a +4,0%, senza variazioni congiunturali. Questo rallentamento è principalmente influenzato dal calo dei prezzi dei pacchetti vacanze, che scendono da +23,2% a +13,0% (-15,8% rispetto al mese precedente).
Inoltre, anche i prezzi dei servizi di trasporto diminuiscono, passando da +2,9% a +2,5% (-2,1% rispetto ad agosto). Questa flessione è influenzata da una riduzione significativa nei costi del trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, che passano da -1,0% a -5,0% (-31,3% rispetto al mese scorso), e nel trasporto aereo passeggeri, che scende da -4,8% a -8,6% (-21,3% rispetto ad agosto). Infine, i prezzi del trasporto passeggeri su rotaia mostrano una leggera flessione, passando da +6,1% a +4,3% (-0,3% congiunturale).
Fonte: QuiFinanza.it