ORIAGO DI MIRA (VENEZIA). Toccherà a M.A., 35 enne di Borbiago di Mira, aprire la strada alla prima mediazione con Poste Italiane per i fondi immobiliari Obelisco. Tramite l’Adico l’uomo, dipendente nell’azienda del padre che lavora per Fincantieri, tenterà la conciliazione in Camera di Commercio con l’azienda in modo da recuperare almeno il capitale investito ancora nel 2005. A quel tempo M.A., poco più che ventenne, è stato indirizzato dal direttore della Poste di Oriago all’acquisto di quattro quote del fondo per un valore totale di 10 mila euro. “Come riferitoci dal socio stesso – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – il direttore gli aveva detto che quel fondo non presentava rischi e che era un investimento sicuro. Quell’informazione è risultata del tutto errata e fuorviante, soprattutto per un ragazzo ventenne con scarsa conoscenza dei prodotti finanziari”. Infatti, con il crollo del mercato immobiliare è crollato anche il valore delle quote in modo vertiginoso, tanto che ora su 10 mila euro investiti le Poste ne restituirebbero solo 800, con un decremento del 92% del loro valore iniziale. “Dopo la prima intimazione al pagamento dell’intero investimento – continua Garofolini – che è una azione necessaria prima di qualsiasi altra mossa, ora con questo socio tentiamo una mediazione che, a nostro giudizio, può essere una buona occasione per le Poste di dimostrare la propria vicinanza ai risparmiatori”. Adico sta seguendo una ventina di persone invischiate con il fondo Obelisco. Ma sta anche proseguendo la propria battaglia a favore di circa 150 soci che trent’anni fa hanno acquistato i buoni fruttiferi postali i cui rendimenti negli anni si sono dimezzati senza adeguata comunicazione ai propri possessori. “La partita sul fondo Obelisco è appena cominciata – conclude Garofolini – e ci auguriamo che porti presto i risultati attesi. Con i buoni fruttiferi siamo a una fase molto avanzata e siamo convinti di poter comunicare presto risultati positivi”.