Terminato l’esame da parte della Commissione, la parola sulla riforma del lavoro, il cosiddetto ‘Jobs Act’ passa ora all’Aula di Montecitorio. Venerdì prossimo è previsto l’avvio della discussione in Aula e la votazione delle pregiudiziali mentre, il voto finale, dovrebbe arrivare entro il 26 novembre.
Il diritto al reintegro nel posto di lavoro sarà limitato ai licenziamenti nulli e discriminatori e “a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato”, mentre per i licenziamenti economici viene esclusa la possibilità del reintegro nel posto di lavoro prevedendo “un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio”. Inoltre, per l’impugnazione del licenziamento verranno previsti “tempi certi”. Lo prevede l’emendamento che il governo ha presentato in Commissione Lavoro alla Camera ieri, martedì 18 novembre, e che è stato approvato nella sera: Movimento 5 Stelle, Sel, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega hanno votato no e subito dopo hanno abbandonato i lavori in segno di protesta. (Fonte: Rainews)
Una risposta
Nulla di nuovo.A perdere il lavoro saranno sempre gli stessi, (quelli che con il loro lavoro garantiscono da sempre lo stipendio degli “INTOCCABILI” lavoratori del pubblico).