VENEZIA. Dopo mesi di dolore alla spalla e al costato, visite specialistiche, terapie e spese, la sua battaglia per ottenere il risarcimento non s’è ancora conclusa. Giuliana Scandagliato, 76enne pensionata mestrina, dovrà accontentarsi, per ora, di una visita legale prenotata per gennaio 2015 e richiesta dalla controparte dopo l’intervento deciso di Adico, associazione difesa consumatori. La sua disavventura comincia all’ora di pranzo dell’11 dicembre 2013. Entrata alla Coop di via San Donà a Mestre (Venezia), dopo pochi metri scivola all’altezza del reparto di ortofrutta, tradita da un tronco di verza spiaccicato a terra. La pensionata sbatte contro il carrello e rovina a terra. «Dopo essermi ripresa dallo stordimento», racconta, «mi sono resa conto di aver rotto gli occhiali e ho accusato subito un forte dolore al torace. Dal vicino banco della salumeria nessuno è venuto a soccorrermi, per fortuna è arrivata un’altra dipendente del supermercato che mi ha dato una mano». La donna non contesta subito il fatto perché ha fretta, deve tornarea a casa dal nipote che l’aspetta per pranzo. Dopo una notte insonne, però, si reca dal medico che ordina le radiografie. C’è un versamento di sangue e Giuliana Scandagliato deve sottoporsi a una serie di visite e di terapie. «Ancora oggi non riesco a compiere molti movimenti», spiega, «mi fa male la spalla e credo che questo dolore lo terrò per sempre». La donna presenta al supermercato documenti, referti, fatture e chiede il risarcimento, addossando la colpa alla insufficiente pulizia del reparto. Unipol, compagnia assicurativa della Coop, risponde via mail rifiutando il sinistro e rimborsando, come favore, gli occhiali, di cui viene dcontestato però il costo di 500 euro». Tramite l’Adito, associazione difesa dei consumatori, Tiziana Scandagliato ha mantenuto ferma la volontà di ottenere anche i soldi spesi per le visite e le cure, circa un migliaio di euro. Ora è stata fissata per i primi giorni di gennaio 2015 una visita legale. (La Nuova Venezia)
2 risposte
SICURAMENTE NEL SUPERMERCATO CI SARA’ STATO BUIO PESTO, QUINDI IL TRONCO DI VERZA NON SARA’ STATO VISIBILE, MA CHISSA’ PERCHE’ POI, SEMPRE SI PENSA ALLA COLPA DI ALTRI, COLPA CHE PUZZA DI EURO, QUINDI, AVANTI DRITTA, ALLA FINE QUALCHE GIUDICE MOSSO DA MOTIVI UMANITARI CONDANNERA’ QUESTA O QUELLA COMPAGNIA DI ASSICURAZIONE AL PAGAMENTO DEL DANNO FISICO (DIMENTICAVO) IL DANNO MORALE, ECC.
TANTO LE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE FABBRICANO GLI EURO CHE PAGANO DI NOTTE (MI SORGE UN DUBBIO . . . STA A VEDERE CHE LE STESSE INVECE PER FARLA IN BREVE LI CHIEDONO AGLI ASSICURATI CON I PREMI DELLE POLIZZE. NON PARLIAMO POI DEI DANNI RIPORTATI DAGLI OGGETTI INDOSSATI O MENO, NORMALMENTE COMPRATI A PREZZI MEDI ED ORAMAI PIU’ CHE USATI,IN SOSTITUZIONE SI “SPARANO CIFRE DA CAPOGIRO” TANTO LE PERSONE PREPOSTE ALLA VALUTAZIONE DEI DANNI ED ALLA LIQUIDAZIONE DEGLI STESSI NON CAPISCONO NULLA.
POTREI DILUNGARMI ALL’INFINITO SU QUESTI ARGOMENTI DA VOLTASTOMACO, STO CERCANDO DI DIGERIRLI DA 40 ANNI MA SEMPRE MI URTANO, NON C’E’ LA FACCIO PROPRIO A RIMANERE “FORSE ANCHE A RAGIONE” INDIFFERENTE.
è veramente assurdo, la signora poteva scivolare tranquillamente per strada sulle foglie degli alberi cadute, vorrei vedere se avrebbe fatto richiesta danni al comune perchè non spazzava per terra. E’ raccapricciante come ci si attacchi a tutto pur di avere dei soldi. E’ vergognoso anche che la vostra associazione presti il fianco a queste richieste danni di gente che ci marcia. Sembrate un sindacato che difende allo strenuo un dipendente che anzichè andare a lavorare passa le giornate al bar. Vergogna.