VENEZIA. Una fornitura continua di prodotti alimentari al posto degli stipendi arretrati. In tempi di crisi se ne vedono di tutti i colori ed è infatti questa la proposta che si è sentita formulare l’ex dipendente di una azienda veneziana impegnata nella vendita, appunto, di prodotti come carne, verdura, bibite, formaggi. La donna ha rifiutato l’offerta pretendendo legittimamente di ricevere gli oltre 6 mila euro (più il tfr) dovuti e per far valere i propri diritti s’è rivolta all’ ufficio legale dell’ Adico. “Abbiamo intimato il pagamento degli stipendi arretrati e del relativo trattamento di fine rapporto – spiegano dall’ associazione dei consumatori -. L’azienda, anche per evitare il rischio di un decreto ingiuntivo, si è resa disponibile a individuare un piano di rientro. La nostra iscritta riceverà ogni mese un importo corrispondente allo stipendio fino alla copertura di quanto le spetta”. Il caso dell’ex dipendente veneziana è solo la punta dell’iceberg di una situazione che sta diventando sempre più drammatica. Adico sta seguendo molti casi di lavoratori che vantano crediti nei confronti del proprio (solitamente ex) datore di lavoro. Ma non solo. “Sono sempre più frequenti le richieste d’aiuto da parte di fornitori non pagati – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione che difende i consumatori -. Stiamo parlando sia di imprese che forniscono merce, sia di artigiani e perfino professionisti che forniscono prestazioni”. Per quanto riguarda i crediti da lavoro, Adico mette a disposizione dei soci il proprio sportello “Crediti e debiti” che si occupa di recupero crediti in via stragiudiziale, oltre che di debiti con banche e finanziarie, con il Fisco e le pubbliche amministrazioni, di richieste di rateizzazione del debito, di “cartelle pazze”, opposizione a decreti ingiuntivi, recupero di un credito in via giudiziale attraverso un titolo esecutivo.