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Ripetitori telefonici, l’appello di Adico: “prima di installare una antenna bisogna confrontarsi con i residenti”

I ripetitori telefonici fanno male alla salute oppure no? Ruotano soprattutto attorno a questa domanda i timori espressi dai cittadini quando vedono apparire di fronte alle loro case una di quelle mastodontiche antenne che fanno funzionare i nostri telefonini. La questione – che ora si riferisce soprattutto agli impianti 5G – è al centro di due pratiche aperte dalla nostra associazione a favore di alcune famiglie di Marcon e di altre di Marghera. La risposta, per ora, sembra dare ragione agli operatori telefonici, come riferisce la Regione in una lettera inviata all’Adico dopo aver ricevuto dal nostro ufficio legale una richiesta di documentazione e di chiarimenti, in questo caso, per il ripetitore di Marghera.

“Sul sito superiore della Sanità – scrivono da palazzo Balbi – il rapporto Istisan 19/ conclude affermando che le evidenze scientifiche correnti non giustificano modifiche sostanziali all’impostazione attuale degli standard internazionali dei rischi per la salute”. Risposta rassicurante? “Nient’affatto – replica Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. La nota conferma i nostri timori. Allo stato attuale le evidenze scientifiche non rilevano rischi. Però, come dimostrano tristi esperienze passate, il pericolo è che tali evidenze col il tempo vengano smentite. Ci ricordiamo tutti cos’è successo con l’amianto. Ma anche con le sigarette che solo ora sono riconosciute cancerogene, come specificato nei pacchetti”.

Partendo da questi ragionamenti, Adico invita le istituzioni ad attuare un principio di cautela e di precauzione ben superiore a quello imposto per ora dalle normative. “Noi non siamo oscurantisti o anti-tecnologici – continua Garofolini – E sappiamo benissimo che in molti si lamentano ma poi pretendono che il cellulare prenda ovunque. Ma capiamo perfettamente i timori delle famiglie che stiamo seguendo e che chiedono rassicurazioni. Come associazione, invitiamo dunque i Comuni a non concedere con leggerezza i permessi per le installazioni. Chiediamo che i ripetitori vengano installati nelle zone meno abitate e che si pongano dei limiti al numero delle stesse. Ci sono zone come Mestre o Marcon dove i ripetitori sbucano come funghi. Prima di piantare un ripetitore, poi, è necessario un confronto con i residenti della zona, perché le loro paure sono più che legittime. Bisogna ascoltarli e tranquillizzarli. Serve infine un monitoraggio costante delle emissioni e i dati devono essere poi diffusi con la massima trasparenza. Chiediamo alle amministrazioni comunali di adottare questi accorgimenti perché solo così si potrà dire che i diritti dei cittadini non vengono calpestati”.  

2 risposte

  1. Rispondere che “le evidenze scientifiche correnti non giustificano modifiche sostanziali all’impostazione attuale degli standard internazionali dei rischi per la salute” è legittimo anche se al tempo stesso limitivo. Infatti le evidenze scientifiche correnti non citano dati statistici che provengano da eventuali zone scelte a campione, come potrebbero essere Marghera o Marcon, perchè è lapalissiano che non si possano anticipare risultati statistici futuri, basati solo su presunzioni o teorie. In ogni caso, la Regione potrebbe mettere nero su bianco che, non appena in possesso di dati certi – ovviamente tra un numero di anni scentificaente stabilito per ottenerli – in caso di danno alla popolazione le antenne verrebbero abbattute di autorità. (Non credo tuttavia che la futura generazione di quel tempo sarà però cosi’ accondiscendente sull’applicazione della clausola)

    1. Salve signor Tombolani, da quello che scrive, mi pare che sia sostanzialmente d’accordo con noi. Mi fa un po’ paura la clausola che suggerisce lei perché prevede un intervento quando i buoi sono già fuggiti dalle stalle ovvero quando la gente è già malata. Certo, di fronte standard attualmente immutabili, il suo suggerimento sarebbe più che auspicabile.
      Grazie mille per l’intervento
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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