ROMA. Le pensioni escono dal menù della prossima legge di Stabilità. Nessuna flessibilità in uscita per correggere il ripido innalzamento dell’età pensionabile, con tutti gli effetti collaterali, dagli esodati in giù, introdotto dalla riforma Fornero del 2011. A Palazzo Chigi sono nettissimi: “Non ci sono le coperture. Dovremmo aprire un negoziato con la Commissione di Bruxelles ma quello lo faremo per strappare più flessibilità sui parametri legati agli investimenti, non per la spesa pensionistica”. Se ne parlerà quasi certamente l’anno prossimo.
E d’altra parte sia il premier Matteo Renzi sia il suo ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, hanno parlato tanto di tasse (sulle imprese in particolare) nell’ultimo weekend a Cernobbio ma mai di pensioni e di flessibilità in uscita. Ed è significativo che abbiano scelto di non accennare nemmeno al tema delle pensioni davanti a una platea di imprenditori (molti presenti anche sui mercati internazionali) e di investitori che considerano proprio la riforma del governo Monti un passaggio chiave nel processo di risanamento delle finanze pubbliche e di riacquistata credibilità dell’Italia sui mercati. Quella riforma è stata cruenta sul piano sociale, ma – al di là dei timidi segnali di ripresa – non sembrano esserci ancora le condizioni per un suo ripensamento.
Fonte: La Repubblica
Una risposta
I vitalizi si mantengono e le pensioni di diamante pure (vedi Amato) ma per il popolo bue, niente…….