QUARTO D’ALTINO. Si erano rivolti all’Adico per contestare il pagamento arretrato della tariffa di fognatura e di depurazione richiesto da Piave servizi srl. Così due inquilini del condominio Marconi, 58, a Quarto d’Altino,tramite l’ufficio legale dell’associazione avevano chiesto all’azienda lumi sulle bollette e soprattutto su quelle riferite al periodo 2002-2013. Ora Piave Servizi ha rettificato le fatture, andando a togliere tutti gli importi degli anni 2002-2013 perchè prescritti e rendendo molto meno onerose le somme richieste. “Siamo contenti del risultato – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – anche se era scontato che quei periodi dovessero essere prescritti. Ci chiediamo come mai l’azienda richieda importi per periodi non più dovuti. In questo caso i due inquilini che si sono rivolti a noi hanno ottenuto il legittimo storno. Ma gli altri?”. La vicenda si è concretizzata prima dell’estate. Piave servizi srl, società di servizio idrico integrato nata nel 2015 dalla incorporazione fra Sile Piave spa e Sisp srl e attiva in una quarantina di Comuni veneziani e soprattutto trevigiani, ha richiesto agli inquilini di un condominio di via Marconi, 58 a Quarto d’Altino il pagamento arretrato della tariffa di fognatura e di depurazione a partire dal 2002. A ogni famiglia, dunque, è arrivata l’intimazione al pagamento di cifre che vanno dai mille e ai 2.500 euro, visto che “il fabbricato è allacciato alla condotta di fognatura pubblica e fino dalla sua costruzione convoglia direttamente le acque reflue urbane all’impianto di depurazione di Quarto d’Altino”, come comunicato dalla stessa società ai diretti interessati. Un paio di inquilini si sono dunque rivolti all’ufficio legale dell’Adico che già lo scorso anno aveva seguito un caso identico capitato però a Marcon. “Abbiamo subito visto che gran parte delle somme richieste erano prescritte – continua Garofolini -. La società può richiedere al massimo gli importi degli ultimi cinque anni e, naturalmente, deve concedere un’ ampia rateizzazione ai richiedenti, dato che non hanno alcuna responsabilità in questa vicenda. La prima lettera nella quale l’azienda comunicava questa sgradita novità è arrivata agli inquilini di via Marconi a gennaio. Prima dell’estate sono giunte nuove comunicazioni con i conteggi che hanno fatto strabuzzare gli occhi ai condomini i quali si sono ritrovati richieste di pagamento fino a 2.500 euro. Ora le cifre si sono notevolmente ridotte”.