Venezia. C’è chi ha atteso un anno e mezzo l’udienza per un ricorso contro una multa stradale e chi aspetta da quasi tre anni lo scioglimento della riserva in relazione alle prove riguardanti una mediazione immobiliare. C’è il socio che ha ottenuto nel 2022 la pubblicazione di una sentenza relativa a un debito del 2017 e i tantissimi cittadini che devono pazientare mesi e mesi per vedersi riconosciuta la richiesta di un decreto ingiuntivo anche per credit di poche migliaia di euro. Bastano questi pochi esempi – direttamente maturati nell’ambito della nostra attività – per rendersi conto di quali siano davvero le priorità legate alla giustizia, come denuncia da tempo l’Adico soprattutto in riferimento ai casi che vengono trattati dagli uffici del Giudice di Pace. “Sembra davvero surreale ascoltare i dibattiti delle ultime settimane sulla riforma della giustizia – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione dei consumatori -. Lo diciamo ai politici e al ministro, che forse non lo sanno: ai cittadini importa poco o nulla della separazione delle carriere, che invece viene proposta come una priorità assoluta. I problemi, accentuati anche dalla riforma Cartabria, sono ben altri. In primis la carenza di personale che rende la vita impossibile a chi si rivolge al tribunale anche per una semplice multa o un decreto ingiuntivo o un rimborso. Purtroppo siamo in una società molto conflittuale e i contenziosi sono molti soprattutto innanzi al giudice di Pace. Eppure ci sono Tribunali, come quello di Venezia, in cui mancano anche i cancellieri. Insistiamo su questo punto: la giustizia va riformata ma, in primo luogo, aumentando gli organici e garantendo tempi accettabili per una udienza e per una sentenza. La separazione della carriere viene dopo, se necessario”
