In molti ci domandano cosa succede con i tributi locali, in particolare Imu e Tari, in questo periodo di emergenza sanitaria ed economica. La questione è molto delicata, come ricorda lo stesso Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, perchè “le amministrazioni locali sono in ginocchio e senza le entrate delle imposte locali sono a rischio i servizi per i cittadini. La situazione è drammatica e ogni Comune dovrà decidere come gestirla”.
Come riporta il sito QuiFinanza.it , “in questi giorni sindaci e Governo hanno discusso sulla possibilità di rivedere la sospensione dei tributi locali, in particolare di Imu e Tari…..a tal proposito, proprio per evitare di tagliare completamente le entrate delle amministrazioni locali, l’Esecutivo starebbe valutando l’idea di non sospenderli ma di procedere con una moratoria. Cosa cambia? Per i cittadini resta l’obbligo di dover versare le imposte ma, qualora agli stessi risulti difficile provvedere, il mancato pagamento durante l’emergenza Coronavirus non li esporrà al rischio sanzioni. Una moratoria che potrebbe estendersi fino al 31 luglio”. In tale contesto, continua il sito di Economia e Finanza, “in questo modo, dunque, non si bloccano le imposte per tutti , ma chi non può non dovrà fare i conti con i rischi conseguenti il mancato adempimento. I Comuni, di conseguenza, non dovrebbero rinunciare in toto alle proprie entrate e, inoltre, si sta valutando l’idea di procedere con una selezione delle categorie esenti dal pagamento, differenziandole da quelle che invece sarebbero tenuti a versare sia Imu che Tari”. Ora, dunque, spetta ai primi cittadini decidere sul da farsi.