PADOVA. Quando si è visto notificare a casa quelle multe, non poteva credere ai propri occhi. Venti sanzioni fra divieti di sosta ed eccessi di velocità capaci si scaturire una debito totale di 1.300 euro con conseguente decurtazione di vari punti della patente. N.C., però, operaio italiano di origine bangladeshe, mestrino, non si è dato per vinto e si è subito reso conto che tutte le infrazioni -verificatesi a Padova e in particolare lungo Corso via Kennedy, via San Marco e via Giolitti – erano avvenute sei mesi dopo aver venduto la sua Bmw a un connazionale. A quel punto N.C. si è rivolto all’ufficio legale dell’Adico che è subito intervenuto rivolgendosi sia al Giudice di Pace che al Prefetto, a seconda dei tempi rimasti per presentare ricorso. E alla fine, ieri, è arrivata la conferma di quanto contestato. Il database informatico non era stato aggiornato e dunque N.C. risultava ancora in possesso della vettura per la quale, invece, aveva fatto regolare passaggio di proprietà. “Il nostro socio – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ha inizialmente provato a contestare le multe al connazionale a cui ha venduto il veicolo. Ma questi si è rifiutato di pagare. Tramite l’associazione e il ricorso la situazione si è chiarita e ora non ci sono più dubbi su chi abbia compiuto le infrazioni e su chi, quindi, le dovrà pagare. Per noi questo è un altro ottimo risultato sul fronte multe. E’ molto importante che le persone si rivolgano a noi quando suppongono di aver subito un torto. Chi ha compiuto una infrazione, invece, difficilmente può attaccarsi a cavilli o a sentenze che magari si basano su prospettive completamente diverse. In questi casi è sempre meglio pagare subito sfruttando, ove possibile, lo sconto del 30%”.