«All’ 1.57 ci è arrivato un messaggio sui cellulari spenti», spiega il malcapitato «diceva in modo lapidario “siamo spiacenti di informarla che a causa della chiusura dell’aeroporto di Venezia, il volo atterra a Bergamo. Un aeroporto la porterà a Vce”. Messaggio che nessuno ha letto perché molti telefoni a bordo dell’areo erano spenti. Chi era sveglio, però, ha sentito il capitano avvertire i passeggeri che avrebbero deviato su Bergamo. «Il punto», aggiunge la figlia avvocato dell’uomo, «è che mio fratello come tutti gli altri famigliari, era a Venezia, ad attendere i miei genitori. Sul tabellone è stato scritto che l’aereo sarebbe atterrato a Bologna, così mio fratello mi ha avvertito che si metteva in strada e andava direttamente là. Poi, finché già stava guidando, i miei famigliari anche loro in allarme, ci hanno avvertito che il tabellone dava Bergamo, così si è voltato ed è tornato indietro, per poi andare via e tornare alle sei. Possibile?». Insomma, non solo i passeggeri, ma tutti i loro famigliari hanno passato ore svegli in attesa di avere notizie. Infine, l’epilogo. Qualcuno ha aperto gli occhi in fase di atterraggio a Bergamo, scoprendo che sotto di sé non aveva la laguna. I passeggeri hanno atteso l’autobus e sono arrivati alle sei del mattino all’aeroporto di Tessera. Conclude la figlia avvocato: «Stiamo valutando di far partire una lettera di diffida, ci sono gli estremi per chiedere risarcimento e danno. C’è chi sta bene e c’è chi, come mio padre, ha problemi di circolazione alle gambe, fare un viaggio di due ore è una cosa, venire sballottati da una parte all’altra è tutt’altra». «Sono i soliti e consueti disservizi delle compagnie low cost brave solo ad adeguare i prezzi durante le vacanze» commenta il presidente di Adico, Carlo Grofolini, «i passeggeri sono vittime delle loro disorganizzazioni lavorative. Queste cose capitano sempre con gli ultimi voi serali, da evitare, perché accumulano straordinari, il personale è tirato e non può lavorare oltre un certo numero di ore, non hanno aeromobili di riserva, inventano scuse. Oltre al danno materiale e patrimoniale, si può presentare rivalsa per danno morale. In questo periodo, poi, i prezzi dei biglietti sono alle stelle perché ci sono molte famiglie che si ricongiungono e che viaggiano non solo per turismo, ma per riabbracciare i propri cari nell’unico periodo di ferie a disposizione». Conclude: «Noi chiederemo l’intervento di Enac, perché cominci a mettere il naso nelle compagnie low cost. Infine va detto che le procedure di rimborso sono complicate e tendono a scoraggiare l’utente».
Fonte: La Nuova Venezia