Venezia. Quanto dovrebbe guadagnare un lavoratore o una lavoratrice per sostenere le spese mensili sue e della propria famiglia (se ce l’ha)? A guardare i dati Istat sui consumi degli italiani nel 2022, anno dei super-rincari, c’è da restare stupefatti. Adico ha proiettato il trend nazionale a livello Veneziano
per misurare territorialmente l’esborso registrato lo scorso anno. I risultati? Emblematici.
Nel 2022 la spesa mediana mensile è stata superiore ai 2 mila e 300. Un giovane di età compresa fra i 18 e i 34 anni ha tirato fuori circa 1.734 euro ogni mese fra bollette, carrello della spesa, mutui, rate, abbigliamento, servizi e chi più ne ha più ne metta mentre per la coppia con due figli si arriva alla cifra record di circa 3 mila e 200 euro. Ma com’è possibile sostenere questi costi, se gli stipendi medi netti non superano i 1.500 euro e tanti pensionati vivono come meno di mille euro al mese? “Siamo davvero di fronte a numeri sorprendenti – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – perché dall’analisi dell’Istat emerge che le famiglie non possono arrivare a fine mese se non con sacrifici enormi e dando fondo a gran parte dei propri risparmi. E non stupisce che molti siano costretti anche a indebitarsi”.
Paradossalmente proprio i più giovani che vivono soli, assieme agli adulti e ai pensionati, sempre soli, sono quelli che spendono di più avendo solo un reddito. 1.734 euro per i lavoratori di età compresa fra i 18 e i 34 anni, 1.876 euro per quelli fra i 35 e i 64 anni, 1.568 euro per l’ultra65enne, per lo più pensionato. Quasi impensabile, a questo punto, avere figli e prendere un solo stipendio, situazione tra l’altro molto diffusa anche nel Veneziano
“L’Istat certifica le difficoltà per le famiglie venete di far quadrare i conti mensili – commenta ancora Garofolini -. E stiamo parlando in genere di persone che hanno un lavoro, anche se non sempre stabile. E che comunque, come conferma sempre l’Istituto di statistica, nel 2022 hanno adottato comportamenti virtuosi per risparmiare riducendo i consumi o modificandoli. Pensiamo a chi invece il lavoro non ce l’ha, perché magari lo ha perso. Dovrà compiere rinunce impensabili, anche sulle cure mediche, e affrontare innumerevoli disagi. Pensiamo per esempio a chi non è più in grado di pagare le bollette e si ritrova senza forniture. E’ partendo da questi dati che la politica deve pensare come intervenire, sia aumentando i salari sia puntando su un welfare solido e strutturale, non basato su bonus e spot provvisori”.
Persona sola 18-34 anni | Persona sola 35-64 anni | Persona sola 65 anni e più | Coppia senza figli con p.r. 18-34 anni | Coppia senza figli con p.r. 35-64 anni | Coppia senza figli con p.r. 65 anni e più | Coppia con 1 figlio | Coppia con 2 figli | Coppia con 3 e più figli | Mono-genitore |
1.734,77 | 1.876,67 | 1.568,56 | 2.740,59 | 2.774,38 | 2.385,51 | 2.950,30 | 3.203,80 | 3057,11 | 2.226,46 |
Una risposta
L’unico commento che si può fare è ; gli ultimi 2 governi hanno massacrato gli italiani pensando solo ai loro interessi senza dare nulla ai lavoratori e pensionati. Inutile togliere le tasse per arricchire gli imprenditori. E togliere il sociale al popolo dovendo anche aumentare la spesa. Non hanno controllato i furbi che hanno fatto lievitare l’inflazione. C’è ne sarebbe da dire.