Una fattura di oltre 600 euro per il consumo di gas, ovvero una cifra sei volte superiore alla consueta bolletta. Anche Adico è rimasta vittima del “conguaglio”, pratica che sta mettendo in ginocchio moltissime famiglie italiane e che è stata contestata qualche giorno fa dall’Antitrust impegnata in quattro procedimenti contro altrettanti fornitori di luce e gas (Acea Energia, Edison Energia, Enel Energia, Enel Servizio Elettrico). Dunque, pure l’associazione che difende i consumatori e che segue ogni settimana decine di casi di iscritti alle prese con le bollette (conguagli incredibilmente esosi, cambi gestore con costi non previsti e tempistiche eterne, fatture pazze ecc.), si ritrova ora con una fattura di Eni calcolata dal 2012 e contenente un importo alquanto impegnativo. Non solo. “Il conguaglio – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – è stato addebitato in banca, con conseguente prelievo della somma richiesta, senza che sia giunta prima una bolletta cartacea all’associazione”.
“Una bolletta da oltre 600 euro può mettere in grandi difficoltà anche una piccola azienda che ogni mese calcola le spese e i costi fissi per organizzare al meglio la propria attività – continua Garofolini -. Noi abbiamo sempre ricevuto per la fornitura di gas fatture inferiori ai 100 euro, è chiaro che questo importo ci spiazza completamente. D’altra parte, è quello che succede a tantissime famiglie italiane che si vedono arrivare bollette stratosferiche, anche di migliaia di euro, per ricalcoli non meglio precisati che possono andare indietro fino a cinque anni. Ora finalmente l’Antitrust sta prendendo dei provvedimenti che speriamo portino al risultato che tutti attendiamo, ovvero che questa pratica dei conguagli trovi una regolamemntazione”. Garofolini contesta poi l’addebito in banca senza l’invio della bolletta cartecea: “Se avessimo ricevuto la fattura in ufficio, come sempre successo, avremmo chiesto una rateizzazione dell’importo – commenta ancora Garofolini – Fatalità, adesso che si tratta di un conguaglio è arrivato direttamente l’addebito in banca”.
Ora, naturalmente, “abbiamo già chiesto di cambiare gestore. Con questi comportamenti le compagnie non possono che perdere clienti”: