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Bolletta telefonica da 109 mila euro, grazie ad Adico l’importo scende a 15 mila.

La battaglia non è stata facile, fra tentativi di conciliazioni falliti e posizioni molto distanti fra loro. Alla fine, però, Adico, grazie alla presentazione di memorie “difensive” ineccepibili è riuscita a portare a casa un risultato straordinario, che si è tradotto in un importo che da 109 mila euro è passato a 15 mila.
Ma di cosa stiamo parlando? La vicenda coinvolge una azienda romana e un operatore telefonico, che ha presentato alla ditta due fatture tutt’altro che irrilevanti, una da 100 mila euro e un’altra da 9 mila. La cifra è maturata nell’ambito di una questione che crea grandi problemi a molti utenti, quella del roaming. Di fatto si tratta un accordo fra due o più compagnie telefoniche operanti solitamente in Paesi diversi, in base al quale i clienti di una società possono utilizzare la rete delle altre. A volte capita, inconsapevolmente, di superare una determinata soglia di consumo dati, oltre la quale scattano tariffe impressionanti. O può succedere che non esista alcun accordo fra i diversi operatori.
Nel caso in questione, l’amministratore delegato di una azienda immobiliare romana, dopo essere rientrato da un viaggio di due settimane negli Stati Uniti, ha ricevuto dalla propria compagnia telefonica le due bollette da infarto. E ha così deciso di contattare l’Adico che in altre occasioni aveva seguito situazioni di questo tipo. Il fatto risale allo scorso luglio e ha vissuto diverse fasi durante le quali l’accordo sembrava una chimera. Inizialmente, infatti, innanzi all’Agcom l’operatore ha reclamato almeno l’80 per cento della cifra complessiva mentre l’azienda, assistita dall’Adico, ha contestato la legittimità di entrambe le fatture. Alla fine, l’ufficio legale dell’associazione ha confutato la posizione della controparte contestandole di non aver assolto all’onere della prova.
“L’operatore – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – afferma di aver inviato al nostro socio un sms che comunicava il raggiungimento della soglia di consumo dei dati, specificando che l’utente avrebbe risposto accettando di andare extra-soglia. Questo, però, non è stato dimostrato dalla compagnia telefonica. A quel punto, per evitare ulteriori azioni legali, si è proceduto con un accordo transattivo, che ha ridotto l’importo da 109 a 15 mila euro. Inutile dire che abbiamo ottenuto un grande risultato grazie a memorie difensive che hanno ridotto in modo drastico le pretese della controparte. In ogni caso, questa storia ci permette di ribadire che, prima di partire per un Paese extra Ue, è consigliabile informarsi sulle tariffe che si pagano in loco sia per il traffico telefonico che per il collegamento a internet. Fondamentale contattare la propria compagnia richiedendo possibili offerte per scongiurare il ricevimento di bollette da urlo come quelle citate in questa storia dall’happy ending per nulla scontato”.

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