VENEZIA. Quando si riceve una inattesa bolletta del gas da qualche migliaio di euro, beh, si rischia lo svenimento se non l’infarto. E nelle ultime settimane il pericolo appare molto elevato, almeno osservando i tanti casi seguiti dall’ufficio legale dell’Adico. Diversi utenti veneziani, infatti, si sono presentati in questi giorni all’ufficio legale dell’associazione con fatture del gas dagli importi eccessivamente elevati, frutto di conguagli (ovvero di ricalcoli) riferiti agli anni passati. Una situazione che squarcia il velo su un vuoto normativo da riempire per rendere trasparente il rapporto fra i cittadini e i fornitori (nonché i distributori) di luce e gas. La questione è semplice. Le recenti disposizioni dicono che la fatture di luce e gas si prescrivono in due anni. Ciò significa che le compagnie non possono chiedere ai propri clienti importi relativi a periodi anteriori al biennio. Però, c’è un però. La normativa prevede che la prescrizione biennale non sia applicabile quando il distributore (che nel Veneziano è per lo più Italgas Reti Spa) non abbia la possibilità di accedere al contatore. E qui nasce l’inghippo. “Nei casi che abbiamo affrontato e che abbiamo portato davanti allo sportello del consumatore che ci ha dato ragione – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – emerge che il distributore avrebbe lasciato una cartolina con la quale avvisava l’utente di essere passato per la lettura del contatore ma di non averla effettuata a causa dell’inacessibilità dello stesso. I soci che si sono rivolti a noi, però, hanno detto di non aver mai trovato alcuna cartolina”. E’ chiaro dunque che il distributore dovrà cambiare il metodo di comunicazione perché gli utenti non possono più ricevere conguagli esosi per letture che vanno indietro anche di diversi anni quando la prescrizione è ora passata da 5 a 2. ” Credo che si possano trovare mezzi di comunicazione più moderni di un foglietto per annunciare il passaggio degli incaricati per la lettura del gas – commenta ancora Garofolini -. Un sms, un whatsapp, una mail. Anche lo sportello del consumatore ha rivelato l’esistenza di un vuoto normativo. Credo che una soluzione moderna ed efficace si possa trovare. Siamo nel 2020, gli avvisi con cartolina oltre a essere preistorici sono forieri di dispute fra utenti e fornitori, come stiamo vedendo ampiamente in questi giorni”.