I ladri gli sottraggono dal conto quasi 3 mila euro. Grazie ad Adico pensionato mestrino riceve dalla banca il rimborso dell’intero importo

MESTRE.  Quando, a settembre del 2020, si è sentito dire dalla propria banca – Monte dei Paschi di Siena – che nel suo conto corrente non c’erano soldi sufficienti per pagare l’assicurazione dell’auto, non poteva credere alle proprie orecchie. Salvo scoprire subito dopo di non possedere più il bancomat, smarrito oppure rubato, e di essere probabilmente vittima di una sottrazione indebita da parte di abili ladri. Ora, a distanza di quasi un anno da quella disavventura, Z.U., pensionato mestrino, può tirare un sospiro di sollievo visto che l’Arbitro finanziario ha riconosciuto le responsabilità dell’istituto di credito e ha intimato il rimborso totale della somma rubata, circa 2.600 euro. L’anziano, per ottenere giustizia, si è affidato al servizio “risarcimento danni” dell’Adico che, dopo aver tentato, senza successo, la mediazione con la banca, si è rivolto all’Abf che ha dato ragione in toto al pensionato.

La vicenda risale, come detto, allo scorso settembre. Il pensionato si rivolge allo sportello della propria banca per pagare l’assicurazione dell’auto. Qui gli viene comunicato che nel suo conto non ci sono disponibilità sufficienti così, insospettito e preoccupato, controlla subito nel portafogli e si accorge di non avere più il bancomat. Dopo un rapido controllo, viene a sapere che con la sua carta sono stati effettuate diverse operazioni, fra prelievi e pagamenti (uno in un negozio di scarpe e un altro da un benzinaio), per un totale di circa 2.850 euro. Così, presenta subito domanda di disconoscimento delle operazioni incriminate e riceve un rimborso di 250 euro grazie a una assicurazione stipulata proprio per coprire eventuali utilizzi fraudolenti della propria carta di pagamento. E gli altri 2.600 euro?

“Per recuperare la somma totale – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – abbiamo prima inviato una diffida a Mps, che però ha negato le proprie responsabilità. Poi, ci siamo affidati all’Arbitro bancario che ha invece evidenziato come la banca, cui spetta l’onere di dimostrare la regolare autenticazione delle operazioni, non abbia fornito alcuna prova della contabilizzazione, della registrazione e, appunto dell’autenticazione delle operazioni. Insomma, non è emersa alcuna colpa grave da parte del nostro socio e, così, è arrivato il riconoscimento del rimborso totale, ovvero dei 2.600 euro mancanti dopo la piccola copertura da parte dell’assicurazione. Tramite il nostro ufficio legale affrontiamo tantissime situazioni simili, soprattutto in questo periodo in cui si registra un vero e proprio boom di truffe informatiche, clonazioni, furti di bancomat o di carte di credito. Grazie alla nostra esperienza portiamo a casa risultati importanti, anche quando la vittima del furto è ormai rassegnata a non vedersi restituire neppure un euro”. 

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