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“Il ticket d’accesso? Farsa mediatica che serve solo a fare cassa”. Adico all’attacco della tassa d’ingresso a Venezia

Venezia. “Il ticket d’accesso a Venezia? Un “ottimo” modo per fare cassa e per suggerire agli altri sindaci delle principali città turistiche di fare altrettanto, trasformando l’Italia in un Paese-museo, visitabile solo a pagamento o su prenotazione”. Carlo Garofolini, presidente dell’ Adico, torna all’attacco contro il provvedimento tanto caro al sindaco Luigi Brugnaro e alla sua giunta, “che sono evidentemente infastiditi dai pendolari, considerati dei poveri straccioni che fanno solo del male alla città, e sempre generosi con gli albergatori, i veri centri decisionali dell’amministrazione veneziana”.

Secondo Adico l’incapacità palese di gestire i flussi porta a una soluzione che di fatto non servirà a nulla, se non a fare cassa (e neppure troppa). “Certo lo spot è evidente – commenta ancora Garofolini – in tutti i giornali del mondo si parla di questo intervento e per la giunta, sempre in cerca di visibilità, questa è una grande vittoria e un modo per dire: ecco, noi sì che cerchiamo davvero di gestire i flussi turistici. Ma come? Costringendo i pendolari a prenotare e a pagare 5 euro se non sono veneti.

L’associazione rileva come il turista sia una risorsa e non un peso per la città. E i flussi vanno gestiti con una organizzazione che deve partire dalla terraferma e da piazzale Roma sempre considerando che, anche nei periodi di maggiori afflussi, il clou dei gruppi si concentra sempre nelle stesse direttrici che vanno nelle direzioni di Rialto e San Marco. Tra le soluzioni, dunque, anche quella di incanalare i flussi su più percorsi promuovendo anche altre zone di Venezia. “Sappiamo che per il turista piazza San Marco è una tappa irrinunciabile – spiega ancora Garofolini – ma i percorsi alternativi consentono una turnazione nell’arco della giornata che può decongestionare le direttrici più frequentate. Ma le altre meravigliose aree di Venezia vanno anche promosse in modo capillare, anche con pubblicità all’estero”.

Il ticket, come successo con la farsa dei tornelli, non risolveranno alcun problema. Anche perché ci si chiede come possano essere effettuati i controlli delle prenotazioni. Resta poi in piedi tutta la questione della privacy che rappresenta solo la ciliegina avariata su una torta già di per sé indigesta.

“Diciamocelo chiaramente – conclude il presidente di Adico -, il ticket d’accesso è pensato da una parte per fare cassa sui turisti, già ampiamente spremuti in una città con prezzi folli per trasporti pubblici e tassa di soggiorno. E dall’altra per mostrare che la giunta, dopo otto anni di malagestione del centro storico, ha trovato una soluzione che può pubblicizzare in tutto il mondo in pompa magna, con titoloni sui giornali. Se poi altre città storiche decideranno di seguire Venezia, ringrazieremo il sindaco Brugnaro per aver lanciato l’idea di una Italia trasformata in un grande museo dove o paghi o non entri”.  

2 risposte

  1. Sono perfettamente d’accordo con quanto sostiene Garofolini ed inoltre sottolineo come questo sentenzierà la morte della città urbana trasformandola ufficialmente in museo. È vergognosa l’ignoranza e l’incapacità che dimostra la politica in Italia

    1. Grazie signora Silvana, devo dire che il dibattito a riguardo è molto accesa e ci sono varie posizioni, pro e contro. La nostra presa di posizione è sempre stata netta e siamo contenti che altri, come lei, la sostenga. Purtroppo non riusciremo a fermare questa assurdità ma monitoreremo molto attentamente l’impatto puntando anche sulle vostre esperienze personali, sempre preziosissime.
      Grazie ancora e buona serata

      Gianluca Codognato uff. stampa Adico
      Carlo Garofolini – presidente Adico

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