Prima sognata se non agognata. Poi scelta e comprata, con un impegno economico non indifferente ma, sulla carta, sostenibile. Ora, per la tante giovani coppie che hanno deciso di acquistare con il mutuo a tasso variabile un alloggio dove abitare e, magari, crearsi una famiglia, quel sogno si è trasformato in un incubo dal quale è davvero difficile risvegliarsi. Insomma, il decimo rialzo degli interessi nell’ultimo anno e mezzo da parte della Bce è divenuta una tagliola affilatissima per le famiglie più “verdi” – quelle formate spesso da lavoratori precari, che per il finanziamento hanno dovuto sfruttare le garanzie offerte dai genitori – e da bimbi piccoli. D’altra parte, secondo i calcoli dell’Adico, da gennaio 2022 la rata di chi ha un mutuo prima casa a tasso variabile è cresciuta dell’85% anche se molti denunciano di aver subito ormai il raddoppio della tranche mensile, con un contraccolpo quasi insostenibile per i bilanci familiari. Davanti a questo trend, che si aggiunge alla lunga serie di rincari che continuano a svuotare il portafoglio degli italiani, “è necessario prevedere un nuovo fondo, oltre a quello già esistente, per aiutare le coppie giovani che non riescono più a pagare le rate – come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione -. Questa situazione incredibile e questa allucinante politica di contenimento dell’inflazione è devastante e, volendola guardare da un punto di vista demografico, rischia di mettere a dura prova la natalità perché, è inutile nascondersi, la crisi economica non spinge certo all’allargamento della famiglia. In questi giorni giungono all’associazione molte testimonianze da parte di neoproprietari di casa che si ritrovano a pagare il doppio di quanto programmato inizialmente e più di qualcuno racconta di non essere più in grado di onorare il finanziamento. Senza un aiuto esterno nel 2024 avremo un numero rilevante di case vendute all’asta e di famiglie sul lastrico”.