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In treno (per sbaglio) con l’abbonamento del padre, 280 euro di multa per una giovane di Salzano. 230 euro sono per tasse, diritti e spese

Salzano. E’ giusto pagare 228 euro di spese, tasse e diritti su una multa complessiva di 280 euro? E’ corretto, rigirandola, che una multa di 50 euro venga più che quintuplicata da costi estranei all’irregolarità? Le domande, ovviamente, impongono una sola risposta, quella negativa, anche se nella vicenda di A.S., 14enne di Salzano “pizzicata” il 20 agosto 2022 sul treno di ritorno da Venezia con l’abbonamento del padre e multata in loco dai controllori, le assurdità sono più d’una. Intanto, secondo la testimonianza del padre, E.S., 50 enne dipendente in un albergo del centro storico di Venezia e socio dell’Adico, tutto nasce in realtà da un errore in buona fede.

“Secondo quanto ci è stato riferito – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – quel giorno la ragazza invece di prendere il biglietto che le aveva comprato il padre ha afferrato per sbaglio l’abbonamento del genitore, che ha la stessa consistenza, incappando dunque nella successiva sanzione comminatale con la consegna di un anonimo “scontrino”. Ma proprio per questi motivi, il nostro socio ha deciso di dare battaglia a Trenitalia quando ha ricevuto la raccomandata con una multa di 200 euro. Cifra spropositata per una sanzione che di euro dovrebbe costarne una 50ina”.

Ricapitolando. Il 20 agosto la giovane A.S., di ritorno da Venezia in direzione Salzano, viene multata dai controllori perché ha scambiato l’abbonamento del padre per il biglietto. Le viene consegnato un foglio che non riporta nulla di specifico. Un mese dopo arriva una raccomandata con l’importo da pagare: 200 euro. E.S., non ci sta. La multa nasce da una distrazione della figlia, e non la si può contestare. Ma la cifra richiesta è davvero sproporzionata e decide così di presentare reclamo a Trenitalia. Passano le settimane e i mesi ma dall’azienda non giungono risposte. Una decina di giorni fa, però, a casa del 50enne di Salzano arriva un’altra raccomandata, sempre legata a quell’episodio. Questa volta l’importo richiesto è di 279,60 euro: una 50ina di euro di sanzione, poi 25 euro di spese e 203 euro di tasse e diritti. Come dire, al danno, la beffa. E l’uomo chiede aiuto all’Adico.  

“La vicenda denunciata dal nostro socio – conclude Garofolini -. E’ per molti versi grottesca. Non sto a discutere dell’opportunità o meno di sanzionare la giovane, che di certo avrà manifestato tutta la sua buona fede davanti alla contestazione dei controllori. Ma è proprio considerando l’ambito in cui è maturato l’episodio che risultano ancor più spropositate le cifre richieste. Quando poi scopri che il 75 per cento della multa versata, non riguarda direttamente l’irregolarità ma va in tasse e spese, resti allibito. Crediamo che non si combatta in questo modo l’abusivismo infatti molto spesso chi davvero viaggia senza pagare la fa franca”.

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