Ormai sembra certo (anche se manca in realtà la conferma ufficiale). Lo stop al mercato tutelato per i clienti domestici subirà l’ennesimo rinvio. Di sei mesi o di un anno, staremo a vedere, visto che il provvedimento è contenuto nel decreto “misure urgenti per la sicurezza energetica del Paese”, la cui discussione è rinviata al prossimo consiglio dei ministri. Ma intanto, rinvio sarà. Buona o cattiva notizia? “Non ci allineiamo alle tante associazioni che considerano la fine del tutelato come un male assoluto – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Restiamo anche spiazzati da alcuni calcoli diffusi in questi giorni da alcune realtà che raccontano di un mercato libero nettamente più caro di quello tutelato, quando sappiamo che nella giungla di offerte si possono trovare anche tariffe più economiche della maggior tutela. Noi rileviamo che dal 2019 il provvedimento viene rinviato e temiamo che in questo modo si limiti la possibilità di una concorrenza vera e propria fra i vari fornitori, senza doversi confrontare con i prezzi fissati da Arera ogni tre mesi nel tutelato. Sappiamo che questa rivoluzione, che riguarderebbe meno di un utente su tre, coinvolgerà soprattutto gli anziani che sono i più restii ad entrare nel libero. Ma secondo noi la spinta verso la concorrenza, fatto salve ovviamente le fluttuazioni dei mercato dell’energia, potrebbe spingere verso un abbassamento dei prezzi come successo con la telefonia. Ovviamente anche noi chiediamo garanzie per le categorie meno protette. I vulnerabili, per esempio, possono già restare in una sorta di settore gestito ancora da Arera”.
L’esperienza di Adico dimostra che nel mercato libero esistono aziende molto serie che garantiscono tutele, trasparenza e assistenza ai propri clienti.
“Noi abbiamo stipulato una convenzione con S4 Energia – conclude Garofolini – che sta andando molto bene. A dispetto delle rilevazioni di alcune associazioni che necessitano di titoli sul giornale, il risultato è che i nostri soci stanno pagando bollette inferiori del 10% rispetto al tutelato. Il dato si trova nelle fatture stesse. Attendiamo le mosse del governo”.