Venezia. Le premesse, corredate di fotografie, facevano intravedere una vacanza da sogno, almeno per quanto riguardava la struttura ricettiva. Una splendida mansarda a pochi passi dal mare in una località turistica del litorale veneziano. Alla fin fine, però, la giovane coppia con figlio piccolo che ha prenotato la stanza sborsando 600 euro per una settimana, dopo la prima notte infernale è scappata da quell’alloggio molto simile a una stamberga. Ora la coppia ha deciso di rivolgersi all’Adico, per ottenere la restituzione di quanto pagato nell’ambito di una disavventura che in realtà sembra caratterizzare questa estate 2023, ricca di prenotazioni ma, evidentemente, anche di persone senza scrupoli che offrono strutture ricettive da incubo presentandole in modo totalmente ingannevole.
“La nostra associazione – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – sta seguendo diversi casi simili anche se la vicenda che ha coinvolto questi due genitori ha molti aspetti tragicomici che la rendono per molti versi emblematica di un modus operandi molto scorretto da parte di alcuni locatori con poche remore e molta faccia tosta”.
I due ragazzi avevano deciso di passare qualche giorno di relax assieme al figlio piccolo in una località di mare. Cercando su internet hanno trovato una mansarda con terrazzo che, all’apparenza e nella descrizione, pareva perfetta. Alla fine, però, si sono ritrovati in una stanzetta con il tetto di un metro e ottanta, quasi più basso di loro, piazzata al terzo piano di un condominio con l’ascensore guasto (che comunque arriverebbe al massimo fino al secondo piano). Nel bagno la tazza del water è a un passo dalla doccia completamente aperta, il condizionatore dell’aria è inevitabilmente ad altezza uomo mentre la terrazza, con vista su casa abbandonata, ha un poggiolo talmente basso da renderlo una pericolosissima insidia.
“Dopo una notte passata in quell’inferno – prosegue Garofolini – i due giovani assieme al figlio sono letteralmente scappati via. Purtroppo avevano già pagato i 600 euro e ora il nostro ufficio legale sta valutando come intervenire per chiedere la restituzione di quanto già sborsato. Abbiamo davvero molti casi simili che si caratterizzano di fatto con un inadempimento contrattuale perché il prodotto, in questo caso l’appartamento, non è conforme a quanto annunciato. Contiamo dunque che prevalga il buon senso e che la coppia riceva i soldi per le notti non utilizzate”.