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Le rubano la targa dell’auto nel 2015. Nel 2022 riceve una cartella da 15 mila euro per sette multe. Assistente familiare chiede aiuto all’Adico.   

Mestre. Prima le targhe rubate da un ladro senza scrupoli. Poi, le contravvenzioni e le rassicurazioni da parte della autorità competenti (“non si preoccupi, non le deve pagarle”). Infine, la cartella esattoriale da 15 mila euro, ridotta a 2 mila dopo l’oneroso intervento di un legale.

L’odissea di M.A.A., 74enne assistente familiare residente a Zelarino, rappresenta in pieno il significato di un detto molto diffuso e temuto: al danno, la beffa. Perché in effetti quella vissuta dalla donna è una vera propria beffa che ha iniziato a prendere forma ancora nel 2015, con il furto delle targhe, e si è concretizzata a settembre del 2022, con la richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate del pagamento di sette multe, per un importo totale da capogiro (come detto, 15 mila euro). La 74enne, che assiste una persona malata si sla, si è ora rivolta all’Adico nel tentativo, molto arduo visto il tempo trascorso, di cancellare la somma che uno dei giudici di pace coinvolti ha deciso di confermare.

Ma partiamo dall’inizio per ricostruire i contorni dell’intricata vicenda. M.A.A. ha trascorso la notte assistendo a Mestre un paziente affetto da Sla. Quando arriva nel parcheggio si accorge che le sono state rubate entrambe le targhe, quella anteriore e quella posteriore e denuncia l’accaduto ai Carabinieri. Dopo alcuni giorni le arriva a casa una multa che riporta il numero della targa trafugata. Si reca dunque dalle autorità competenti che la rassicurano: non corre alcun rischio perché fa fede la denuncia presentata inizialmente per il furto. Nei giorni successivi arrivano altre sanzioni, la donna si preoccupa, chiede ancora lumi e si sente ripetere la stessa cosa: non deve temere nulla. A settembre del 2022, invece, si materializza la brutta sorpresa: una cartella esattoriale con cui le vengono contestate le sette contravvenzioni prese in diverse città italiane. La somma è notevole perché il tempo trascorso le ha pure gonfiate.

La donna inizia dunque la sua battaglia legale affidandosi allo studio di un avvocato. E, in effetti, sei multe vengono annullate. L’ultima, invece, viene confermata dal giudice di Pace di Faenza che impone il pagamento di 2 mila euro soprattutto perché, secondo il giudice stesso, la denuncia del furto doveva essere eccepita al momento della notificazione del verbale.

“La signora – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – oltre alle spese legali pagate a un avvocato per difendersi da questa ingiustizia, dovrà anche sborsare altri 2 mila euro per una delle sette contravvenzioni ricevute. Eppure lei è palesemente solo una vittima in tutta la vicenda. Le hanno rubato le targhe e le sono state fornite indicazioni sbagliate sia da parte delle autorità competenti che di alcune persone sulle quali riponeva massima fiducia. Quindi oltre a essere stata derubata, la protagonista di questa disavventura si sente pure in parte tradita. Noi stiamo valutando possibili escamotage legali rispetto alla decisione del giudice di pace di Faenza. Purtroppo, però, è trascorso troppo tempo dalla sentenza e temiamo che i margini di manovra siano pressoché nulli”.

2 risposte

  1. La solita C… tutta italiana: se la data della denuncia di furto è antecedente o concomitante alla prima multa, tutte le multe sono da considerarsi automaticamente nulle poiché le infrazioni sono state commesse da qualcun altro ed io non sono responsabile di ciò che fanno gli altri. Quel giudice non capisce una mazza.

    1. Grazie Antonio perchè ne sono convinto pure io e intendiamo andare avanti come ci ha chiesto la stessa socia.
      Buona serata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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