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Oltre 450 euro per mezzora di lavoro (e un salvavita nuovo). Impiegato mestrino si rivolge all’Adico per contestare la fattura choc dell’elettricista. Garofolini: “segnalateci i furbetti, li denunceremo alle associazioni di categoria”

MESTRE. Quando ha appreso il costo dell’intervento ha pensato inizialmente a uno scherzo: 451,40 euro per la sostituzione di un salvavita, la sistemazione di due cavi bruciati e mezzora di manodopera. Invece, alla fine, ha dovuto fare i conti con la realtà: la fattura conteneva proprio quella cifra a dir poco sproporzionata. Ecco perché M.D., impiegato mestrino, ha deciso di rivolgersi all’Adico al fine di valutare la possibile contestazione di una fattura che comunque è già stata pagata tramite pos.

La vicenda accende ancora una volta i riflettori su un problema che non è affatto nuovo: i prezzi che vengono applicati da alcuni artigiani poco onesti che sfruttano il fatto di trovarsi di fronte a clienti impossibilitati a valutare la reale portata del lavoro effettuato. In questo caso M.D., dopo aver pagato quanto richiesto, ha cominciato a informarsi tramite i propri canali e ha potuto verificare che gli oltre 450 euro richiesti non avevano alcuna giustificazione reale. “Il salvavita nuovo può costare fra i 25 e i 50 euro – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. La chiamata d’urgenza, come comunicato dallo stesso elettricista al nostro socio, viene 70 euro. Poi ci sono la sistemazione dei cavi bruciati e la manodopera di mezzora. Quanto potranno valere? Non credo che possano valere più di 300 euro”. Ora l’Adico sta valutando la possibilità di una contestazione della fattura mentre ha invitato l’impiegato mestrino a segnalare l’accaduto alle associazioni di categoria artigiane. “Ci è capitato più volte di collaborare con gli artigiani per iniziative a favore dei cittadini – conclude Garofolini – e siamo più che convinti che la maggior parte di loro siano persone onestissime. Proprio per questo chiediamo ai cittadini di indicarci gli artigiani per così dire furbetti, in modo che possiamo segnalarli proprio alle associazioni presenti sul territorio le quali sono le prime a reclamare onestà e trasparenza da parte della categoria che rappresentano”.  

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