Domani ricorrono i 100 anni della Prima Guerra Mondiale. Dopo un secolo, nel mondo la parola guerra non è memoria, è attualità drammatica, dolorosa, presente. Papa Francesco lo sa bene e affronta il ricordo del “tragico evento” della Prima Guerra Mondiale per esortare a “tenere presenti le lezioni della storia” facendo prevalere, con il “dialogo”, “le ragioni della pace”.
La Grande Guerra “causò milioni di vittime e immense distruzioni”, un conflitto, ha ricordato Bergoglio, “che Papa Benedetto XV definì una ‘inutile strage’, e che sfociò, dopo quattro lunghi anni, in una pace risultata più fragile”. Papa Francesco auspica che “non si ripetano gli sbagli del passato, ma si tengano presenti le lezioni della storia, facendo sempre prevalere le ragioni della pace mediante un dialogo paziente e coraggioso”.
Gli sbagli del passato invece si riverberano tragicamente in un mondo che oggi vede ancora l’Uomo morire di guerra. Per questo, il Pontefice ha lanciato un nuovo appello di “pace” per tre aree di crisi: il Medio Oriente, l’Iraq e l’Ucraina.
“Vi chiedo”, è l’appello del Papa, “di continuare a unirvi alla mia preghiera perché il Signore conceda alle popolazioni e alle autorità di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace, affrontando ogni diatriba con la tenacia del dialogo e del negoziato e con la forza della riconciliazione. Al centro di ogni decisione non si pongano gli interessi particolari, ma il bene comune e il rispetto di ogni persona”.
“Ricordiamo – ha aggiunto Francesco parlando a braccio – che tutto si perde con la guerra, nulla si perde con la pace. Penso soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza, il futuro, bambini morti, bambini feriti, bambini orfani, bambini che giocano sui residui bellici e non sanno sorridere. Mai la guerra!”. Bergoglio si è quindi rivolto alle parti in conflitto: “Questa è l’ora di fermarsi. Fermatevi per favore, ve lo chiedo con tutto il cuore, fermatevi per favore”
Fonte: repubblica.it