Prenota e paga la vacanza a Rodi ma scopre che il resort è chiuso per Covid. Tramite Adico impiegato di Paese chiede i danni a lastminute.com

PAESE. Prenotare una bella (e agognata) vacanza a Rodi e accorgersi poco prima della partenza che la struttura riservata per pernottare è chiusa per…Covid. Beh, fra le tante disavventure vissute dai vacanzieri ai tempi della pandemia, quella capitata a S.P, impiegato di Paese (Treviso), e alla sua famiglia, è emblematica e ha tutto il sapore della beffa. L’uomo, che alla fine non è mai partito per l’isola greca, ha ora deciso di rivolgersi all’ufficio legale dell’Adico per richiedere al portale lastminute.com la restituzione di quanto pagato per l’intero pacchetto e un eventuale risarcimento per i danni da “vacanza rovinata”.    

La vicenda comincia ancora a gennaio quando l’impiegato trevigiano acquista sul portale lastminute.com un pacchetto vacanza per tre persone a Rodi, comprensivo di volo aereo, alloggio e altri servizi. L’acconto viene versato il 23 gennaio e il saldo viene corrisposto l’1 agosto, mentre la villeggiatura è organizzata dal 17 al 29 agosto. S.P., però, a ridosso della partenza, scopre quasi per caso che il resort prenotato è chiuso per la stagione 2020 a causa del Covid. Così, stupito e preoccupato, avverte i responsabili del portale i quali però non rispondono. Solo il 25 agosto, quando l’uomo e la sua famiglia avrebbero dovuto essere a Rodi da una settimana, ricevono la comunicazione di una nuova prenotazione in un’altra struttura. “Il nostro socio – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ha personalmente contatto il resort di Rodi, il quale, oltre ad aver confermato la chiusura, ha altresì fatto presente di aver informato di ciò tutti i propri partner ed agenzie già nel mese di luglio. Non si capisce, dunque, come mai il portale non abbia avvertito il proprio cliente della nuova situazione e del cambio di sistemazione. Inevitabile, quindi, la richiesta che il nostro servizio “vacanza informata” ha già presentato a lastminute.com per inadempimento contrattuale: il risarcimento di tutti i danni subiti – fra i quali le spese per il volo aereo – che ammontano a oltre 3 mila euro”.  

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