Tachimetri taroccati, motori non originali, costi che lievitano, attese eterne per ricevere ciò che si è già pagato. In un mercato dell’auto in piena crisi (anche se in leggera ripresa rispetto al disastroso 2013), Adico si trova quotidianamente ad affrontare casi di persone che denunciano problematiche con il rivenditore, sia esso un soggetto privato o un concessionario. Le storie che vengono seguite dalla nostra associazione sono tantissime (almeno 150 quelle trattate nel solo 2014, +22% rispetto al 2013) e di varia natura. Ne citiamo alcune recentissime. A Mirano (Venezia) una signora ha acquistato, pagandola, una macchina nuova in un autosalone del luogo. A distanza di alcuni mesi, la donna non è ancora riuscita a entrare in possesso della vettura. “In questo caso – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – il rivenditore sta temporeggiando, accampando varie scuse che vanno dalla targa all’impianto a metano. Tramite i nostri uffici lo abbiamo intimato a consegnare alla nostra iscritta l’auto già pagata”. Sempre nel Veneziano un nostro assitito ha comprato un quadriciclo leggero utilizzando un finanziamento. Subito è stato necessario sistemare i freni del mezzo, e dopo una settimana il neoproprietario è rimasto a piedi e ha dovuto chiamare un carroattrezzi per riportare il veicolo dal concessionario. “E’ passato diverso tempo – commenta Garofolini – E il nostro assistito non ha ancora riavuto indietro il quadrciclo. Intanto, però, sta regolarmente pagando le rate del finanziamento”. A Limena, in provincia di Padova, un signora ha acquistato un camper per circa 3mila euro. Una volta venuto in possesso del mezzo, ha potuto constatare, dopo un guasto, che il motore non era originale. Per sistemarlo ha speso altri 2mila euro. “La nostra associazione – spiega ancora Garofolini – ha intimato il rivenditore, che è un privato cittadino, al pagamento della spesa sostenuta. Si sta valutando anche l’eventualità di restituire il mezzo al precedente proprietario con la restituzione di quanto speso”. Dal Vicentino giunge invece la denuncia per un contachilometri manomesso, un caso “che è molto frequente soprattutto quando si tratta di acquisti fra privati”.
I casi che si sono chiusi lo scorso anno si sono risolti tutti positivamente. “Di solito le vicende si concludono con l’invio di una o al massimo due diffide nei confronti del rivenditore – conclude Garofolini -. Il 90% dei problemi che riscontriamo riguarda auto usate. Ma sono in crescita preoccupante i casi relativi alle auto nuove”.
Una risposta
A me la ditta CM CARS di Carmiano (LE) ha venduto un’auto del 2010 con sul libretto indicato 2011, me ne sono accorto dallo storico delle manutenzioni, e per di più con garanzia fasulla in quanto al primo caso la MEC ha reclinato le proprie responsabilità adducendo motivi di discordanza di date di sottoscrizione. La motorizzazione di Napoli, su sollecitazione, ha ammesso “un errore di trascrizione” – 2011 in luogo di 2010. A nulla son valse ripetute raccomandate e diffide a riprendersi il mezzo venduto in difformità al contratto e senza il rispetto del Codice di Consumo.
Se vi capita di passare da Carmiano state alla larga da CM CARS non ottemperano a quanto prescritto per legge: niente garanzia e auto difforme.
Citate pure questo caso.