Rincari dei biglietti, il governo convoca le compagnie aeree. L’appello di Adico: “Pugno duro anche contro chi specula sul carrello della spesa”

Venezia. Dall’inflazione alla speculazione, il passo, purtroppo, è breve. Ora, finalmente, se ne stanno accorgendo un po’ tutti, perfino il governo che ha puntato i riflettori contro i prezzi dei voli aerei. Adico – che ha sempre denunciato le manovre speculative, anche prima dei rincari scoppiati nel 2022 – denuncia da mesi anomalie sulla formazione dei prezzi, rilevando la presenza di soggetti che, con la scusa della bolla inflazionistica, se ne stanno approfittando alla grande. Ed è in tale contesto che l’associazione dei consumatori lancia un appello al governo affinché analizzi anche le altre stranezze che caratterizzano questo complicato periodo come, per esempio, i prezzi dei prodotti alimentari.

“Ci auguriamo che la battaglia contro le speculazioni allarghi i suoi orizzonti al di là dei biglietti aerei che non sono beni di prima necessità – è l’appello del presidente di Adico, Carlo Garofolini -. Per esempio, sarebbe necessario analizzare anche i prezzi del carrello della spesa. Continuano a viaggiare a doppia cifra senza evidenti motivazioni. Crediamo che sia questo il principale settore da controllare in questo momento. Sono i prodotti alimentari, in questo momento, il vero cruccio delle famiglie. va bene dunque convocare le compagnie aeree, ma a nostro avviso la l’azione più urgente è nei confronti dei punti vendita – supermercati, ipermercati, alimentari – e dei grossisti che continuano a proporre prezzi folli per prodotti di prima necessità, come l’olio, la pasta, lo zucchero. Stiamo di fatto pagando una tassa occulta che va dritta nelle tasche di chi specula sulle tasche dei cittadini italiani”.

Ma torniamo ai voli aerei. A Venezia – secondo il monitoraggio del Comune – nel mese di maggio i biglietti costavano il 38% in più di maggio 2022 anche se a giugno sono in calo. Per intenderci, se lo scorso anno un volo dal Marco Polo a Olbia, andata e ritorno, lo si pagava 250 euro, ora lo si acquista sborsando 345 euro. Un vero e proprio salasso che non trova alcuna motivazione nel costo del kerosene che anzi è sceso di un range compreso fra il 20 e il 40%. Il trend, denunciato soprattutto dalle associazioni dei consumatori, è anomalo e per questo l’esecutivo ha deciso di scomodare Mister Prezzi, svegliandolo da un lungo letargo dato che nessuno l’aveva più sentito nominare. Insomma, il salasso dei biglietti aerei rende evidente che sì, c’è chi specula e lo fa in modo spudorato. Noi lo abbiamo messo in evidenza più volte con il costo della benzina e ben prima del 2022, quando le tariffe hanno superato i 2 euro al litro. Perché – ci siamo chiesti più volte – quando il prezzo al barile sale, il prezzo della benzina si impenna ma quando cala, il costo del carburante resta pressoché invariato? Ora il governo ha convocato i rappresentanti delle compagnie aeree per capire cosa stia succedendo ai biglietti aerei, e questo va bene. Ma visto che ormai è evidente che gli speculatori sono più pericolosi dell’inflazione, perché non chiamiamo Mister Prezzi in causa anche per altre palesi anomalie come, appunto, quelle legate al carrello della spesa?