Venezia. Nelle spiagge veneziane (ma non solo) la strada da percorrere verso l’inclusione delle persone disabili è ancora lunga e tortuosa. Sono molte le storie che possono avvalorare questa triste tesi ma quella di F.E., 62enne di Marghera costretto in sedia a rotella a causa di un ictus, ha di sicuro tratti alquanto emblematici. L’esperienza dell’uomo e della moglie 54enne – raccontata all’ufficio legale dell’Adico dai diretti interessati – è sintomatica di una situazione che necessita di immediati aggiustamenti.
F.E. e la moglie, lo scorso 15 luglio, si sono recati a Cortellazzo, nella medesima spiaggia dove l’anno precedente erano stati accuditi e seguiti con molta attenzione. Quest’anno, invece, è andata davvero peggio.
“Come sempre – racconta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – prima di raggiungere la spiaggia, i due hanno contattato lo stabilimento per confermare che l’uomo sarebbe stato aiutato nella fase del bagno in mare, considerando che è sovrappeso. Chiaro che sulla sabbia tutto si complica, anche la sola spinta della carrozzina diventa molto complessa. I due hanno ricevuto rassicurazioni sull’assistenza, come era avvenuto l’anno precedente, ma questa volta le cose non sono andate nel verso giusto”.
La coppia una volta giunta in spiaggia s’è accomodata sotto l’ombrellone. A una certa ora, la moglie di F.E. ha chiesto aiuto a uno degli addetti dello stabilimento per portare il marito in acqua. L’addetto, però, lo ha negato, spiegando di non avere l’abbigliamento adatto per entrare in mare. La coppia, indispettita, ha deciso dunque di andarsene, avendo ricevuto rassicurazioni sull’assistenza alle persone disabili ma non avendo di contro ottenuto il servizio promesso.
Due anni prima, a Bibione, l’esperienza è stata ancora più umiliante. Marito e moglie avevano affittato un appartamento per alcuni giorni, dopo aver ricevuto garanzie sull’assistenza dell’uomo. Ma già nella prima mattina s’è manifestata a pieno l’impreparazione della struttura.
“Il nostro socio – continua Garofolini – è stato accompagnato dalla moglie e dai bagnini in acqua. Quando il bagno è finito, però, c’era solo uno dei due bagnini che, nel tentativo di tirare fuori l’uomo dal mare, lo ha denudato, lasciandolo per molti minuti così. Una situazione umiliante che ha convinto la coppia a cercare altre soluzioni per la propria vacanza”.
I due si sono dunque recati in agenzia, per vedere se fosse possibile organizzare una gita in barca. Il mezzo in effetti c’era ed era adatto per soggetti portatori di disabilità ma il pontile per raggiungerlo era talmente stretto da non contenere le ruote della carrozzina. A questo punto la scelta è caduta sulle Terme di Bibione, belle e rinomate. Ma nella struttura hanno negato l’utilizzo del sollevatore per mettere l’uomo in acqua. Troppo pericoloso, se si fosse rotto le Terme avrebbero rischiato la denuncia, come già successo in altre occasioni.
Le stesse disavventure sono capitate anche alla piscina della Bissuola di Mestre. Qui, secondo il racconto dei diretti interessati, sono state fornite rassicurazioni poi non rispettate. “Avevano garantito ai nostri soci che non sarebbe mancata l’assistenza – commenta ancora il presidente dell’Adico – una volta arrivati, invece, quando marito e moglie hanno chiesto come intendessero calare l’uomo in piscina hanno fatto capire che il metodo sarebbe stato semplice: buttarlo dentro senza alcun supporto”.
La storia della coppia di Marghera apre molte questioni riguardo i diritti delle persone disabili e la loro assistenza. “Purtroppo succede spesso che ci si renda conto di un problema solo se si è direttamente coinvolti – conclude Carofolini -. I nostri soci hanno fatto emergere criticità che tanti non vedono. Facciamo un esempio per tutti. Ormai molte persone, anziane ma anche relativamente giovani, sono costrette a utilizzare il deambulatore: le spiagge sono attrezzate per favorire chi deve usare questo mezzo? I bagnini sono preparati per assistere le persone disabili o, come ci è stato riferito, quel tipo di formazione è facoltativo? Il problema esiste ed è evidente. Speriamo che in futuro gli stabilimenti veneziani ma anche le altre strutture come terme e piscine, si attrezzino in modo efficiente per garantire ai soggetti disabili una permanenza serena e priva di umiliazioni”.
2 risposte
Sono anche io disabile da ictus, capisco bene il problema, però devo dire che Jesolo esiste la Spiaggia di Nemo, fronte Ospedale, convenzionata ASL, che offre
Piazzole adatte a carrozzine, carrozzine adatte ad entrare in acqua, bagni dedicati a noi disabili e da questo anno assistenza OSS dedicata dalle 9 alle 18, audio farò per i non vedenti, personale addestrato per assistenza disabili! Altrettanto importante, a mio avviso, la gratuitá per 10 giornate, anche non consecutive, e prezzo ridotto per altre, per un disabile con L. 104/92 art.3 commando 3 ed un accompagnatore.
Il sito è http://www.nemobeach.it opzione convenzionati AUSSL 4 Veneto Orientale
Grazie mille signor Gianpietro, informazioni utili e importanti.
Buona giornata
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico