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Studentessa multata tre minuti prima di stampare lo scontrino per la sosta a pagamento, l’incredibile replica di Avm: “si è recata al parchimetro più lontano”

Se esistesse la gara di “arrampicata sugli specchi” a nostro giudizio il primo premio dovrebbe vincerlo Avm (Azienda veneziana della mobilità”) per la replica fornita ad alcuni quotidiani locali in seguito al nostro comunicato stampa inviato venerdì e dal titolo eloquente: “va a fare lo scontrino per la sosta a pagamento, dopo tre minuti ha la multa sul cruscotto. Studentessa mestrina si rivolge all’Adico”.

In un quotidiano locale, per esempio, si legge che “dal resoconto degli ausiliari del traffico la sanzione sarebbe stata elevata prima dell’emissione del biglietto che attesta il pagamento della sosta oraria e non ci sarebbero i presupposti per l’annullamento dell’atto. La vettura era stata parcheggiata in prossimità del parchimetro e prima di elevare la multa gli ausiliari del traffico sarebbero rimasti in attesa che il tagliando venisse apposto al cruscotto dell’auto per tutto il tempo necessario, anche perché intenti a discutere con un altro automobilista appena multato”.
Ancora più esplicito un altro giornale locale che spiega come la studentessa, secondo Avm, avrebbe stampato il biglietto in un parchimetro più lontano rispetto a quello che era nei pressi della sua auto (sic!!).
Saranno i lettori a giudicare la validità della nostra accusa e la solidità della replica. Noi ci limitiamo ad analizzare ed evidenziare alcune questioni.

Per quanto fumosa e per certi versi risibile, nella replica l’Azienda dice di fatto questo:
1) La ragazza aveva un parchimetro attaccato alla macchina eppure ha stampato il biglietto in quello più lontano.
2) La sanzione è stata elevata prima dell’emissione del biglietto.
3) Gli ausiliari hanno atteso tutto il tempo necessario.

Fermo restando che questa risposta ci sembra più che altro un processo alle intenzioni, almeno per quello che possiamo intuire (la studentessa stava andando via poi ci ha visti e ha fatto il biglietto), vogliamo evidenziare alcune questioni legate a questa vicenda.

1) C’era un parchimetro più vicino, e allora? Può essere che la ragazza non l’abbia visto o che fosse occupato in quel momento o, perché no?, non funzionasse.
2 e 3) E’ possibile sapere quanto tempo hanno atteso gli ausiliari prima di elevare la multa? Cosa significa “hanno atteso tutto il tempo necessario”? Noi sappiamo solo che la sanzione e lo scontrino di pagamento registrano tre minuti di differenza. A noi risulta che la giovane abbia parcheggiato, sia andata al parchimetro (quello più lontano, per carità! dice Avm) e sia tornata con il biglietto. Tre minuti prima gli ausiliari le avevano affibbiato il verbale.

Insomma, da quello che possiamo capire, se un automobilista parcheggia sulle strisce blu a Mestre è meglio che non si faccia sfuggire il parchimetro più vicino e che comunque corra per stampare il biglietto perché se ci impiega troppo tempo (se non abbiamo capito male gli ausiliari attendono BEN cinque minuti prima di verbalizzare!!) viene sanzionato.
E se ci sono altre persone al parchimetro? E se il parchimetro non è attaccato all’auto o, come succede spessissimo, non è così facile da individuare? Nessuna pietà, arriva la multa.

“Purtroppo non è il primo caso del genere che ci capita di affrontare – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e ci chiediamo se davvero sia corretto multare una persona perché supera il limite dei 5 minuti fra la sosta e l’apposizione dello scontrino, una consuetudine che crediamo non sia figlia di una norma scritta nel codice della strada ma forse un’indicazione che viene fornita dall’ “alto” agli stessi ausiliari. Sottolineiamo che i sanzionatori, di fronte al biglietto esibito dalla nostra socia con i tre minuti di differenza, hanno allargato le braccia dicendo che ormai la multa era stata scritta e non si poteva stracciarla. L’hanno dunque invitata a presentare ricorso. La studentessa ci ha inutilmente provato per problemi con il link fornitole fra l’altro in giornate per lo più festive, a ridosso del Capodanno. Dal racconto pare che gli stessi ausiliari si siano resi conto di essere stati quantomeno precipitosi. Temiamo che molti altri automobilisti subiscano lo stesso trattamento ma poi paghino la multa, che è di poche decine di euro, e lascino perdere. In questo caso la nostra socia, proprio per una questione di principio, si è dimostrata pronta ad affrontare dei costi molto vicini all’importo richiesto, proprio perché si è imbufalita e ha deciso di non lasciar correre. Se tutti avessero lo stesso coraggio, molte ingiustizie non verrebbero reiterate”.

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