Tassa dei rifiuti, in quattro anni un rincaro del 22%

Se sull’aliquota dell’Imu i comuni hanno un certo margine di gioco, una recente ricerca prova a fare il punto di quali siano i sindaci che hanno scelto di far pagare di più e soprattutto di quale colore politico siano.
Il risultato dello studio parla chiaro: gli amministratori di sinistra sono i più inclini ad alzare lealiquote. Lo ha fatto il 35% dei sindaci, a fronte di un 27% dei loro avversari politici. A dirlo è un rapportoa del National Bureau of economic research di Cambridge, nel Massachusetts, curato dagli italiani Alberto Alesina e Matteo Paradisi.
Per capire di cosa stiano parlando i due ricercatori basta pensare al caso di Roma, dove l’amministrazione retta da Ignazio Marino fa pagare l’addizionale Irpef più alta d’Italia. O a Milano, dove – scrive Maurizio Belpietro su Libero – ad aumentare sono state numerosi tariffe ed aliquote e pure le spese cimiteriali.
Se di aumenti si parla, non si può non tenere in considerazione anche la Tari. Secondo le associazioni dei consumatori negli ultimi quattro anni la tassazione sui rifiuti è cresciuta del 22%. All’aumento, scrive il Corriere della Sera, non è seguito il promesso adeguamento delle modalità di pagamento.
La promessa di pagare la tassa sui rifiuti non in base ai metri quadri occupati, ma piuttosto all’effettiva produzione di scarti ha ormai vent’anni. E nonostante le promesse in questo senso non siano mancate – sono arrivate anche di recente, con il governo Letta – i criteri per realizzare un sistema di misurazione puntuale non sono mai stati decisi e applicati.

di Luca Romano
fonte: ilgiornale.it

3 risposte

  1. “Il risultato dello studio parla chiaro”? Mai quanto chiaro è il messaggio che vuol far passare questo articolo ed è soprattutto di origine politica, d’altronde basta vedere la firma. Però il fatto che a riportarlo sia un’associazione che dovrebbe fare gli interessi dei consumatori tutti e non solo di una certa propensione di voto fa pensare.
    Non credo che, qualunque sia il politico di turno, abbia come primo desiderio quello di farsi eleggere per poi divertirsi sadicamente ad aumentare le tasse: in alcuni casi ad esempio potrà essere dovuto a scelte di parte che tendano a favorire una o l’altra categoria, altre da incapacità a far quadrare i conti, altre (probabilmente in maggioranza) dovute ai buchi di bilancio derivanti da precedenti amministrazioni, spesso di destra; visto che si cita Roma, vogliamo parlare di cosa ha combinato Alemanno? O a Milano Formigoni? O che il Veneto, con pochissime altre regioni, governato da sempre dalla destra e da quella brava persona che è Galan, paga il bollo auto più alto (+10%) d’Italia, il superticket sanitario e se vai al pronto soccorso i conoscenti ti danno per disperso? Ecc. Bisognerebbe usare anche la memoria prima di sentenziare.
    Certo è che se da Roma continuano a tagliare risorse da dare agli Enti locali, da qualche parte i soldi devono saltar fuori, visto che è ben lungi da essere risolto il problema degli evasori e del senso civico degli italiani; poi si potrà discutere anche all’infinito su chi sia più bravo e chi meno ad impiegare le scarse risorse a disposizione, ma l’unico tentativo di risposta potrà venire solo da un serio, non facile, esame caso per caso, non per statistica o da questo studio, evidentemente riportato ad arte, di quei due fantomatici “studiosi” citati o da quel “luminare” che è Belpietro.
    Che sia una certa stampa o schieramento a dare notizie in questo modo si può capire, ma un’associazione di consumatori dovrebbe essere più imparziale e meno schierata, altrimenti finirebbe per tagliar fuori metà associati o simpatizzanti (STATISTICAMENTE PARLANDO!).

  2. Aumenta la raccolta differenziata, quindi aumentano gli utili derivanti da questa raccolta, vetro, plastica, carta, umido che non vanno più smaltiti e vengono venduti e misteriosamente aumentano le tariffe. Bisognerebbe che qualcuno capace esaminasse a fondo i bilanci delle società raccolta rifiuti per capire se e perché ci sono perdite, dove ci sono gli sprechi e dove si possono risparmiare le spese inutili e cosa si può fare per migliorare i conti. Magari confrontandosi con quanto succede altrove, ad esempio in Germania, dove mi pare funzioni meglio.

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