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Viaggio di due settimane negli Stati Uniti, arriva la bolletta telefonica da oltre 100 mila euro. Azienda romana chiede assistenza all’Adico

Roma. Tecnicamente si chiama roaming e di fatto è un accordo fra due o più compagnie telefoniche operanti solitamente in Paesi diversi, in base al quale gli utenti di una società possono utilizzare la rete delle altre. Un concetto all’apparenza “innocuo” ma che può nascondere impensabili insidie soprattutto se si viaggi in Paesi extraUe. Se non ci si organizza, usufruendo di servizi proposti proprio per limitare i costi, si possono subire stangate economiche di proporzioni gigantesche. Come quella sofferta dall’amministratore delegato di una azienda immobiliare romana che, dopo essere rientrato da un viaggio di due settimane negli Stati Uniti, ha ricevuto dalla Tim una fattura di oltre 100 mila euro oltre a un’altra di importo inferiore ma sempre altissima, attorno ai 9 mila. Una batosta senza precedenti che non era stata preventivata dai titolari dell’azienda assistiti ora dall’ufficio legale dell’Adico già esperto in vicende simili.

Il salasso è figlio, appunto, delle tariffe applicate dalle compagnie quando si trovano in un Paese nel quale non usufruiscono di proprie reti. I costi delle telefonate, degli sms e di internet si impennano senza che i diretti interessati se ne rendano conto, abituati alle tariffe che si applicano in Italia e, grazie agli accordi stipulati fra i Paesi membri, anche in Europa.

Le bollette più alta è scaduta a marzo, quella meno impegnativa scadrà a ottobre. L’azienda ha dunque la necessità di capire come comportarsi in una situazione simile, visto che non ci si trova di fronte a un errore dell’operatore telefonico ma alla trappola rappresentata, per così dire, dal roaming.

“Con il nostro ufficio legale – annuncia Carlo Garofolini, presidente dell’associazione dei consumatori – ci metteremo in contatto con la Tim la quale ha già fornito ai nostri soci tutta la lunghissima documentazione che motiva l’importo monstre da oltre 100 mila euro. Ovviamente la voce più impattante rientra nella tipologia “roaming dati extra Ue 100 KB” tariffa 2” che contempla una spesa complessiva di poco inferiore agli 80 mila euro. Per esperienza consolidata sappiamo che la cosa più concreta da fare in questa occasione, al di là della contestazione della fattura che però, a un primo esame, non presenta elementi tali da invocarne l’annullamento in toto, è la richiesta di un sconto sostanzioso e, ovviamente, di un’ampia rateizzazione”.

La disavventura vissuta dall’amministratore delegato romano è un monito per tutti. Prima di partire per un Paese extra Ue è necessario informarsi sulle tariffe che si pagano in loco sia per il traffico telefonico che per il collegamento a internet. Fondamentale contattare la propria compagnia richiedendo possibili offerte per scongiurare il ricevimento di bollette da urlo.

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