MESTRE. Nel mondo dei viaggi aerei comincia a regnare l’anarchia e il motivo è semplice. Sulla scia dell’emergenza sanitaria e del decreto Cura Italia, troppe compagnie propongono come ristoro per voli cancellati un voucher, quando invece il regolamento comunitario prevede in questi casi la riprotezione (prenotazione di un nuovo volo), il rimborso del prezzo del biglietto e la compensazione, se dovuta. Il bonus cartaceo deve essere considerato ormai un ricordo, almeno per quanto riguarda le tratte europee, visto che le restrizioni alla circolazione delle persone fisiche all’interno del territorio nazionale e nell’area europea (Shengen, regno Unito e Irlanda del Nord) sono state eliminate a partire dal 3 giugno. “Stiamo vivendo un caos generalizzato – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. E’ indubbio che qualche vettore stia cercando di fare il furbo, cancellando voli magari per scarsità di prenotazioni e proponendo un voucher come ristoro, legando la cancellazione al Coronavirus. Sappiamo anche di persone che allo stato attuale si sono ritrovate con il volo soppresso dopo il 3 giugno e nessuna controproposta di rimborso, tantomeno il voucher. Ricordiamo che anche per i passeggeri vale lo stesso discorso e se rinunciano al volo devono sottostare alle normative comunitarie e non al decreto Cura Italia”.
Anche Enac è intervenuta per bacchettare e sanzionare alcuni vettori operanti in Italia ricordando appunto che “il regolamento comunitario nei casi di cancellazione di voli per cause non collegate all’emergenza Covid 19, che le compagnie forniscano ai passeggeri: l’informativa, la riprotezione, il rimborso del prezzo del biglietto e la compensazione, ove dovuta.
Per saperne di più vi rimandiamo a questo nostro articolo relativo ai diritti dei passeggeri.