Ossari liberati, ma la famiglia non lo sa. Adico diffida Veritas e chiede i danni

Ancora un caso di resti esumati senza che i parenti dei defunti ne fossero al corrente. E’ successo ai signori Luciana e Giorgio Crovato che in visita all’ossario di famiglia al cimitero di San Michele in Isola (VE) si sono ritrovati di fronte al fatto compiuto. La tomba nella quale si trovavano i genitori e la nonna (Raoul Masin Crovato, Marcella Salvadori Crovato e Luigia Fiorio), semplicemente non c’era più. I due fratelli si sono rivolti allo staff legale di Adico per vedersi riconoscere il risarcimento dei danni subiti, stimati in 10mila euro, in considerazione del valore affettivo di quanto distrutto.

I fatti risalgono al settembre del 2013 quando i signori Crovato si accorgono della scomparsa della tomba e, secondo gli operatori di Veritas però l’intervento sarebbe stato effettuato già nell’agosto del 2012, circostanza della quale la famiglia non sarebbe stata assolutamente informata. “Nè risultò possibile riavere la lastra di marmo con i nomi incisi – riferisce la signora Crovato – in quanto, ci dissero i responsabili dell’Ufficio Veritas in Cimitero, tutto il materiale di addobbi o altro delle tombe resta di proprietà del Comune!”.

Dopo una prima diffida di Adico, Veritas risponde nel dicembre 2013 spiegando che l’estumulazione in questione è stata disposta per scadenza della concessione quinquennale e in ottemperanza a quanto previsto del ordinanza comunale. Inoltre, sottolinea Veritas: “La comunicazione è stata pubblicata nel sito del Comune e esposta per 90 giorni all’Albo Pretorio del Comune oltre che nel cimitero stesso”.

 I soci Adico osservano altresì il fatto che all’interno dell’ossario – come da comunicazione della Veritas in data 28 maggio 2014 – sarebbero stati trovati i resti di ben 6 persone anzichè di 3, contestando in particolar modo l’impossibilità di poter identificare con certezza i resti di ciascuna persona.

Nell’ultima risposta di Veritas arrivata lo scorso maggio si ribadisce il fatto che l’intervento di estumulazione è stato disposto seguendo alla perfezione le regole e spiegando che il problema “dipende dalla prassi, in uso durante gli anni ’60, di inserire i resti ossei in una cassetta già esistente e contenente altri resti mortali”.

 I signori Crovato però non si ritengono soddisfatti di tali spiegazioni e si riservano di valutare altre azioni tramite lo staff legale dell’Associazione Difesa Consumatori.

Adico – ossari liberati san michele in isola per sito

Una risposta

  1. Ma l’esumazione avviene prima della scadenza della concessione? In questo caso i parenti hanno tutto il diritto di protestare.
    Se avviene dopo la data di scadenza della concessione riportata nella documentazione rilasciata dal Comune mi sembrerebbe più un caso di scarsa attenzione da parte dei parenti. Ma forse mi sbaglio. Comunque è una situazione dolorosa che solo un adeguato risarcimento del danno subito può sistemare|

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