Rottamazione delle cartelle, l’allarme di Adico: “un debitore su quattro non riuscirà a pagare neppure la prima rata in scadenza il 31 ottobre”

Cosa succederà il 31 ottobre, quando i contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata dovranno pagare la prima rata della propria cartella esattoriale? Purtroppo, secondo quanto emerso tramite i casi seguiti dall’Adico, un debitore su 4 non sarà in grado di onorare neppure quella prima tranche, andando così a perdere il beneficio della rottamazione per ritrovarsi il debito integrale, maggiorato da nuove more. Il problema è ovviamente legato a una situazione economica per molte famiglie disastrosa, come dimostrano anche i dati Istat sulla povertà assoluta, in aumento nel 2022 a causa dell’inflazione monstre. In tale contesto, non stupisce che l’annuncio di nuove norme per facilitare il pignoramento dei conti dei contribuenti, abbia mandato nel panico molte persone e non potrebbe essere altrimenti.

“Nell’attuale normativa – spiega a tal proposito Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – esiste già una procedura di pignoramento dei conti correnti. In manovra, secondo le prime indiscrezioni, si prevede una velocizzazione delle procedure in particolare con la verifica rapida delle disponibilità reali del soggetto coinvolto. Noi siamo da sempre contrari a questo prelievo perché, oltre a essere una palese entrata a gamba tesa nella privacy del contribuente, ha effetti molte volte deleteri. Cosa succede, per esempio, se una persona ha gli addebiti in banca per luce e gas e a un certo punto nel suo conto non ci sono più le disponibilità per pagare la bolletta? Fortunatamente pare che il governo stia facendo marcia indietro, negando addirittura l’esistenza di questa norma. Ce lo auguriamo vivamente anche per un altro motivo. Abbiamo tantissimi casi di persone che non riconoscono il debito contestato e che quindi vogliono andare a fondo. Ma la legge concede poco tempo per fare queste verifiche così si rischia o di subire un pignoramento o un fermo amministrativo per una cartella considerata non dovuta dal diretto interessato. Noi vogliamo un fisco efficiente nei controlli a monte, non spietato nella riscossione. Sappiamo che molto spesso i cittadini più tartassati sono quelli più poveri e in difficoltà mentre i furbi la fanno quasi sempre franca. Siamo ancora ben lontani da quel sistema fiscale amico dei cittadini chimera soprattutto di questo governo”.

Una risposta

  1. Buon giorno tutti ormai sappiamo che i cittadini più furbi sono quelli che la fanno franca. Ma al cittadino povero e per povero intendo le persone più anziane quelle che hanno finito il suo tempo lavorativo e vanno in pensione dopo magari 45 anni di contributi versati con 900 euro al mese quando li prendono, chi gli da una mano? la legge italiana che dovrebbe tutelare il cittadino italiano no di certo, i giudici no di certo se vai in giudizio contro lo stato vince sempre lo stato.
    E se hai qualcosa che con tanti sacrifici e in tantissimi anni hai costruito è la stessa legge italiana agenzia delle entrate che te lo ruba facendo aumentare a dismisura le more gli interessi su interessi, così non si riesce più a pagare.
    Forse vanno meglio quelli che lavorano e per fortuna tante aziende qui nel veneto cercano personale, qui si potrebbe andar meglio che in altre regioni magari del sud.

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